Sicilian Playlist #194: il grido jazz per i diritti umani di Parrilla e Mazzarino

Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.

Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it

“But Not For Free”, Veronica Parrilla feat. Giovanni Mazzarino

L’etichetta siciliana Jazzy Records presenta l’album “But Not For Free” dell’esordiente cantante calabrese Veronica Parrilla, con il featuring del pianista e compositore messinese Giovanni Mazzarino. La sezione ritmica è affidata ad altri due giovani musicisti: il batterista Matteo Pesce e il bassista Giuseppe Gugliotta. Il progetto è sostenuto dal programma SIAE “Per Chi Crea” e riflette sull’importanza della cultura per la consapevolezza e la tutela dei diritti umani. 

Il titolo “But Not For Free” sottolinea che i diritti umani richiedono impegno e che i giovani artisti possono contribuire a questo cambiamento. Jazzy Records ha dato un’impronta didattica al progetto, con i musicisti che hanno lavorato sotto la guida di Mazzarino, affinando le loro competenze attraverso il metodo “learning by doing”. L’album include due videoclip: The Plant, dedicato alla condizione femminile, e la title track But Not For Free, in cui ballerini danzano liberamente per le strade delle loro città. Il jazz, nato nelle comunità afroamericane, ha storicamente affrontato le ingiustizie razziali e si è dimostrato un potente strumento di denuncia e cambiamento sociale. 

“Mentre il Tempo Scorre Lento”, Fabio Martorana

Cantautore nisseno sulle orme di Vasco Rossi in questo brano «parlo di me», spiega. «La mia ispirazione stavolta è andata a scavare nel mio vissuto. Il sentiero delle mie svariate vicissitudini della vita, che mi ha visto crescere solo, senza poter contare su nessuno. “E quante volte mi sono chiesto quale sia il colore giusto, per correggere questo dipinto imperfetto”, con questa frase esprimo la domanda a me stesso, chiedendomi quale sia l’ingrediente giusto, per non sbagliare lungo il mio cammino. Avendo io una forte personalità mixata con una certa sensibilità, mi sono sempre rivolto a colei che mi ha parlato e sempre guidato la mia voce interiore, che non sbaglia mai. Un sentiero ricco di molte emozioni, come la rabbia, la tristezza, i dolori e i sacrifici che sin da piccolo ho dovuto fare per poter arrivare ai miei obiettivi». 

«In “Mentre il Tempo Scorre Lento” io esprimo i sacrifici che ho fatto, lo studio e le 2 lauree, il lavoro, la musica, anni e anni di impegno per poi finalmente arrivare ad essere felice, quella felicità me la conservo dentro come consapevolezza di chi sono, sapendo soprattutto che nella vita non ti regala niente nessuno, ma, se credi in te stesso riesci ad arrivare a qualsiasi obiettivo. Nella parte di cui parlo del cassetto, lo identifico come lo scudo che ho creato, lontano dalle cattiverie e dalla possibilità di essere ferito. Questo per me è un brano molto significativo, per la prima volta dedicato a me. Il fattore estremamente importante è il messaggio che intendo esprimere alle persone “Non Mollate Mai” perché credere in sé stessi, investire su sé stessi, desiderare di realizzare più obiettivi, più sogni è possibile. Anche quando sembra impossibile, la vita poi ti ripaga di tutti i sacrifici, perché non c’è niente al mondo più importante di noi stessi».

“Zohra” Buzzy Lao

Serie fotografica del cantautore e chitarrista piemontese Buzzy Lao, con base a Palermo, contro la guerra in Palestina: «Un filo rosso lega questa avventura alla storia recente di migliaia di vittime in Palestina da un punto di vista personale», dichiara. L’artista, infatti, è anche appassionato di fotografia e negli ultimi nove mesi ha partecipato a tutte le manifestazioni pubbliche in favore del popolo palestinese che si sono svolte a Palermo da ottobre 2023 a giugno 2024 fermando quei momenti nei suoi scatti.

Il nome Zohra, in arabo, racchiude tanti significati legati all’aurora, l’alba e la bellezza, ma che nella nuova canzone del cantautore torinese diventa il nome di una giovane donna musicista in fuga dal suo paese d’origine colpevole di produrre bellezza. La canzone è infatti ispirata da una particolare storia di diaspora contemporanea, si chiama proprio Zohra la prima orchestra femminile afghana, formata da giovani donne musiciste tra i 13 e i 20 anni che hanno dovuto espatriare in seguito alla salita al potere del regime talebano. Partendo da questa storia Buzzy Lao si è immedesimato nel viaggio che una di queste giovani donne ha dovuto affrontare per sfuggire alla persecuzione in nome della libertà e ha riprodotto le sue emozioni in musica e foto. Il brano, infatti, è un concentrato di diverse influenze musicali del cantautore torinese che combina le ritmiche roots reggae con le sonorità del blues tradizionale africano. 

“Se avessi” Cristina Scuccia

È un brano autobiografico dell’ex religiosa vincitrice di “The Voice of Italy”, prodotto da Elvezio Fortunato e False e scritto da Duffy (Alessio Marullo), False (Iacopo Falsetti) e, per la prima volta, dalla stessa interprete.

Cristina Scuccia ha deciso di affidarsi ai versi di una canzone per condividere tutte le emozioni provate, le domande poste e gli sfoghi personali scritti nel diario in un periodo molto delicato della sua vita, ovvero prima di decidere di lasciare la vita religiosa. Un viaggio interiore che porta alla luce aspetti di se stessa che non aveva mai esplorato e che viene rappresentato nel videoclip, in cui viene ritratto il coraggio di Cristina di uscire dalle mura domestiche per andare alla ricerca di risposte a una serie di domande sulla sua vita.

“#Fuori c’è il sole”, Lorenzo Fragola

Il mistero ancora non è risolto: dov’è finito Lorenzo Fragola? Proiettato da a XFactor a grandi successi, il ragazzo catanese sembra disperso. Qualche fugace apparizione, ma senza un seguito concreto. Riesumiano un suo singolo che fu un tormentone nella ormai lontana estate del 2015 e che continua a essere il suo brano più ascoltato su Spotify.

“Il rumore del cuore” Debora Aprile

L’estate 2024 segna una tappa importante per la ventitreenne pachinese Debora Aprile, giovane talento emergente della musica italiana, con l’uscita in radio del suo nuovo singolo “Il rumore del cuore”. La canzone rappresenta un viaggio intimo e profondo nell’anima dell’artista, alla ricerca di pace e realizzazione.

Commenta l’artista a proposito del brano: «La canzone parla della mia anima che è in cerca di pace. È stata scritta davanti a un pianoforte; tra una parola e l’altra veniva fuori una nota e si parlava di esistenza e di quanto fosse difficile realizzare un sogno per una persona fragile come me. Proprio quando la mia mente era arrivata al capolinea e volevo riavere un po’ di speranza credendo ancora nel destino. Il “Rumore del cuore” non è altro che la colonna sonora del mio vissuto e presente spinto da una grande forza di emergere soprattutto in campo artistico».

Il videoclip di “Il rumore del cuore” diretto da Antonio Morbidelli vuole esprimere la forza interiore che è in noi per una nuova rinascita senza abbattersi quando pensiamo che tutto sia perduto. La vita offre sempre una nuova possibilità e dopo si ritorna ad essere più forti di prima.

“Malade” La Flèche

È il nuovo singolo del promettente rapper palermitano La Flèche. Un brano unico che porta nella nuova scena rap italiana un sound che difficilmente si è abituati a sentire, un risultato che il rapper ha potuto raggiungere grazie alla produzione curata da uno dei giovani producer più talentuosi d’Italia, ossia wherestheplug e il giovanissimo Wave Off (classe 2004).

La Flèche viene da dei lavori che gli hanno fatto guadagnare l’ingresso in alcune playlist editoriali di Spotify, dimostrazione che il giovane artista è fra le prospettive più interessati fra gli emergenti del rap italiano. “Malade” è l’inizio di un nuovo capitolo, La Flèche è pronto a prendersi un posto nel panorama musicale che conta e rimanerci. Il singolo esce per Southside Records.

Ascolta la playlist su Spotify

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