Sicilian Playlist #227: Giulia Mei, Anna Castiglia e l’autostrada musicale che connette Palermo e Catania
Dopo il successo virale “Bandiera”, l’artista palermitana torna con un nuovo album, “Io della musica non ci ho capito niente”. Apriamo la selezione con “Un tu scuiddari”, brano estratto dal disco in cui duetta con l’artista etnea. A seguire troverete Giuse The Lizia, i La Classe Dirigente – nuovo volto dei Nadiè, dopo la scomparsa del compianto produttore Toni Carbone -, e i Bandabardò insieme Carmen Consoli. Dopo un interludio jazz, con un brano tratto dal nuovo lavoro di Francesco Rubino e Tommaso Genovesi e una track di Diego Spitaleri, la tracklist si chiude con ‘U Primu Volu” di Simona Di Gregorio, già tra le voci della serie Il Gattopardo di Netflix
Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.
Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it
“Un tu scuiddari” Giulia Mei feat. Anna Castiglia
Palermo chiama, Catania risponde. Giulia Mei, la cantautrice palermitana diventata virale in tutta Italia con il singolo “Bandiera”, (oltre 3 Mln di streams), presenta il nuovo album “Io della musica non ci ho capito niente”, ospitando Anna Castiglia per un duetto. La cantautrice catanese non l’unica ospite del disco che vede la presenza anche di Rodrigo D’Erasmo e Mille.
Giulia Mei racconta: «Volevo solo fare un disco pieno di vita ordinaria, il diario di una bambina che parla di tutto senza preoccuparsi della forma, senza sovrastrutture, volevo colorare fuori dai bordi, giocare. Questo disco per me è una dichiarazione d’amore al disordine che non mi sono mai concessa per paura, a quella curiosità infantile che non mi ha mai abbandonata, a quel divergere che mi ha fatto sbagliare strada tutte le volte che ho avuto bisogno di liberarmi dalle pressioni esterne della “musica che funziona”. Ma questo disco è dedicato a chi non sa funzionare, se non coi propri unici ingranaggi, e a chi ascolta tutto come se non avesse mai ascoltato niente».
“404 (una canzone de I Cani)” Giuse The Lizia
Anna e Marco: due vite normali ma diverse, tra l’università, i podcast di Stefano Nazzi e un forte senso di disillusione. Due linee parallele che si incontrano, si intrecciano e che finiscono inevitabilmente per separarsi. Giuse The Lizia torna con unl nuovo singolo che porta avanti un racconto iniziato con l’ultimo album “Internet”. Una riflessione sulla difficoltà di comunicare e di affrontare le proprie emozioni in un mondo sempre più frammentato e polarizzato, dove anche l’amore nasce per non durare. Giuse The Lizia nel nuovo brano dà voce a un’intera generazione, e lo fa citando I Cani, progetto musicale del cantautore romano Niccolò Contessa che con la sua musica è stato in grado di raccontare un mondo completamente nuovo.
«“404 (una canzone de I Cani)” è un pezzo che parla di due persone molto diverse che si innamorano.», racconta Giuse The Lizia, Giuseppe Puleo all’anagrafe di Bagheria. «Mi piaceva l’idea di raccontare questa storia di incomunicabilità e di scontro che spesso caratterizza le relazioni tra i miei coetanei soprattutto in un periodo come questo, molto polarizzante e diviso, e di farlo attraverso immagini di questi anni, ispirandomi alla narrazione de I Cani, il mio grande amore dei tempi del liceo che ho sempre ammirato per come raccontavano la loro generazione. Con questo pezzo ho provato a fare lo stesso».
“Pronti inconsistenza via” La Classe Dirigente
La band catanese dei Nadiè cambia pelle e nome: ora sono La Classe Dirigente e “Termini per un resa” è il loro album d’esordio. Dieci brani di rock d’autore. Il lavoro è stato prodotto dal compianto produttore Toni Carbone (Denovo, Luca Madonia, Mario Venuti) poi ultimato nei dettagli da diversi professionisti guidati dal produttore artistico Roberto Vernetti (Ustmamò, Delta V, Casino Royale e moltissimi altri).
“Notti di lune e falò” Bandabardò feat. Carmen Consoli
Nella nuova avventura che segna il ritorno della storica Bandabardò c’è lo zampino di Carmen Consoli. «È un’amica con la quale abbiamo condiviso molto», dicono. «Ci serviva un finale orchestrato e lei, in questo, è maestra assoluta. Ha fatto un arrangiamento morriconiano e le è venuta l’idea di un intervento parlato. Poi ha voluto cantare. E quando entra lei… brividi». La “cantantessa” ha orchestrato e interpretato “Notte di lune e falò”, un tributo a Erriquez. «Inizialmente non volevo scriverlo, volevo rispettare la riservatezza di Erriquez», dice Finaz. «Poi è venuto fuori spontaneamente. Come dice Vasco: “Le canzoni nascono dal sole”. Descrivo Erriquez con le sue stesse parole, da fratello».
“Ornette” Francesco Rubino e Tommaso Genovesi
In un periodo molto complesso per l’intera umanità, in cui sembra essere tornati all’inizio del secolo scorso, la musica sembra una delle poche dimensioni dove ritrovarsi, incontrarsi e volersi bene. Con questo spirito e soprattutto con la sintonia di un legame profondo e sincero nasce “Encounters”, il nuovo album di Francesco Rubino e Tommaso Genovesi, due artisti uniti dalla musica, nonostante le strade diverse percorse nella vita, entrambi originari di Noto ma con radici ormai lontane (Genovesi vive a Mestre), hanno trovato nella musica un linguaggio comune, un ponte capace di abbattere ogni confine e soprattutto guardare con fiducia il futuro dell’intera umanità. Il progetto nella sua diversità di composizione racconta un insieme di colori, idee, immagini ed esperienze codificate in musica. Le sonorità variegate non attribuibili ad un solo genere nello specifico, percorrono la direzione della musica contemporanea con sonorità che vanno dal jazz alla world music, al rock, al prog e all’R&B, con colori metropolitani, dove le dinamiche investono un ruolo primario ed importante. Per dare corpo al progetto, favorirne i dialoghi in un continuo interplay e creare un laboratorio musicale di matrice estemporanea e sperimentale sono stati inseriti altre due sezioni, quella ritmica con la presenza della batteria di Loris Amato dall’approccio anticonvenzionale ed incline alle poliritmie e degli strumenti a fiato che vanno dalla famiglia dei clarinetti ai sassofoni con Gaetano Cristofaro dal linguaggio creativo e polivalente. Nasce così “Encounters”, un album che raccoglie composizioni inedite e personali dei due musicisti siciliani, pubblicato da Isulafactory.
“State of grace” Diego Spitaleri
In occasione del Piano day che ogni anno cade l’ottantottesimo giorno dell’anno, l’etichetta Spagnola di musica classica AD21 ha prodotto una compilation con il contributo di 51 pianisti/compositori provenienti da tutto il mondo. Fra questi il pianista e compositore palermitano Diego Spitaleri, del quale è stato inserito il “State of grace”. «Un brano delicato che evoca un senso di pace profonda e di accettazione serena», spiega l’autore. «Il suono ovattato del felt piano crea un’atmosfera intima e avvolgente, come un respiro tranquillo dopo un lungo viaggio interiore. È perfetto per accompagnare la meditazione, la lettura o semplicemente un attimo di pura contemplazione».
‘U Primu Volu” Simona Di Gregorio
Già voce nella colonna sonora della serie Il Gattopardo su Netflix, Simona Di Gregorio continua il suo viaggio musicale attraverso la tradizione siciliana con un linguaggio intimo e sperimentale. “‘U primu volu” è il singolo che anticipa il nuovo progetto discografico “Volu Volu”, in uscita per l’Associazione Musicale Etnea. È un canto che attraversa il tempo per tornare a vivere in una nuova veste sonora. Il brano nasce da un antico canto contadino, raccolto da Alberto Favara nel Corpus di musiche popolari siciliane, un patrimonio di voci e storie tramandate oralmente. La melodia affonda le sue radici nei canti dei mietitori di Paceco, Trapani, un luogo in cui il lavoro e la terra si intrecciavano con il suono delle voci. Intonata alla maniera dei mietitori, il canto trasforma il semplice gesto del primo volo di un uccello in una metafora delicata della vita e dell’amore.
Simona Di Gregorio ha dato voce e suono a questa lirica, interpretandola con la forza di una tradizione che vive e si trasforma. Ha cantato e suonato tutti gli strumenti – kalimba, fisarmonica e piatti del tamburello – creando un tessuto musicale essenziale e avvolgente. Un arrangiamento intimo e profondo, in cui ogni elemento si intreccia con la voce per restituire al canto la sua forza evocativa.
«“‘U primu volu” è l’orecchio teso di Simona bambina che, nello scenario di sbrilluccichii sulle acque del golfo di Acitrezza, studia le composizioni della moltitudine di uccelli che vivono la campagna circostante, carica di alberi di ulivi e di limoni», dice l’autrice. «La dedico a mio figlio Matteo e al canto che è dentro di lui, in attesa di spiccare il volo».