Quei mesi estivi di spensieratezza e di preziose lezioni

Seguiamo l’immaginazione di Gianni Rodari per scoprire perché le vacanze, pur lontane dalla fatica dei giorni di scuola, abbiano qualcosa da insegnarci

Il Paese delle Vacanze
non sta lontano per niente:
se guardate sul calendario
lo trovate facilmente.
Occupa, tra Giugno e Settembre,
la stagione più bella.
Ci si arriva dopo gli esami.
Passaporto, la pagella.
Ogni giorno, qui, è domenica,
però si lavora assai:
tra giochi, tuffi e passeggiate
non si riposa mai.


Gianni Rodari

Avremmo potuto scegliere un testo più sofisticato per celebrare la fine di quest’anno scolastico, qualcosa magari di più intellettuale e utile per la riflessione; invece puntiamo sulla semplicità, sulla stessa naturalezza con cui abbiamo esultato, chi più chi meno, ascoltando il suono dell’ultima campanella. Ciò che sembrava lontano all’inizio, guardandolo ora appare passato come un soffio! Questo Paese speciale ha un senso per tutto il viaggio impegnativo che lo precede, se no andremmo in vacanza per staccare da cosa? C’è pure un altro senso, quello del godersi la vita del Paese e non al contrario subirla o persino lasciarla scorrere distrattamente. Per questo si lavora assai, per afferrarla in pienezza, ma quando il lavoro ci piace e c’è la passione, non ci stanca mai. Il terzo senso è quello del vivere con la prospettiva della domenica, cioè della festa, e non in attesa di, bensì quotidianamente in buona compagnia.

Foto di copertina: Ph. Raphaël Biscaldi

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