Sicilian Playlist #229: SAX e il progetto rap che celebra la diversità

La playlist di questa settimana si apre con SAX, autore di “I’m blind”, brano rap-rock che esce insieme alla web serie “Film alla cieca”. A seguire troverete i nuovi brani di Chiwi (“Contemporaneamente”), Valentina Indelicato, (“Bluette”) L’Elfo (“Pacchio”), e Greta Greza (“Alabastro”). In selezione anche Cristina Bringheli, gli Escape to the Roof, e gli Unnaddarè. A chiudere ci sono i Malarazza 100% Terrone con il loro nuovo brano “Chi t’ha diri” e Flora Faja con “Inatteso imprevisto”

Ogni settimana sottoporremo al vostro ascolto una playlist di canzoni di artisti siciliani. Brani vecchi e nuovi scelti dalla redazione, ma che potrete indicarci anche voi e, soprattutto, potranno inviarci cantautori, cantanti e band, di qualsiasi genere musicale. Inseriremo i vostri consigli e le proposte musicali all’interno della nostra playlist che sarà pubblicata anche su Spotify.

Potete inviare le vostre proposte (complete di link Spotify e YouTube) all’indirizzo sicilianplaylist@sicilianpost.it

“I’m blind” SAX

È il singolo che anticipa l’uscito del nuovo album di SAX, nome d’arte del cantante Samuele Impellizzeri, un rapper, cantautore, sceneggiatore e autore italiano, nato a Nicosia, in provincia di Enna.

Caratterizzato da sonorità tipiche del rap e da sfumature rock, “I’m blind” ripercorre la vita di Samuele, che a causa di una malattia degenerativa ha perso la vista. Il testo invita a non arrendersi di fronte alle avversità della vita e ad andare avanti.

Insieme al brano nasce la web serie “Film alla cieca”, un progetto video che ha l’intento di abbattere le barriere sensoriali e dimostrare come la creatività non abbia limiti, nemmeno quando si tratta di persone che affrontano la sfida della cecità. Suddivisa in cinque episodi, la serie racconta la storia di Samuele e di alcuni giovani non vedenti che hanno collaborato con lui. Ogni episodio è un viaggio che sfida gli stereotipi e celebra la vita, mettendo in risalto la bellezza della diversità, prendendo ispirazione da grandi cult del cinema reinterpretandoli in versione blind.

Ogni venerdì, a partire dall’11 aprile, sarà online un nuovo episodio sul canale YouTube di SAX. Il progetto è stato realizzato da un gruppo di giovani non vedenti, creato da Samuele in collaborazione con l’Istituto dei Ciechi Francesco Cavazza di Bologna.

“Contemporaneamente” Chiwi

Il cantautore siciliano Gabriele Cariola, in arte Chiwi, affonda le sue radici artistiche nel cuore pulsante dell’Etna, a Fiumefreddo. “Contemporaneamente” è un brano che esplora la bellezza delle esperienze che ci fanno felici, ma anche la difficoltà di sentirle davvero nostre. A volte, siamo coinvolti in una storia che ci regala momenti di gioia, ma la paura di perdere tutto ci fa temere anche le cose belle che accadono. Nonostante questo, sappiamo che ciò che di bello è stato vissuto non sarà mai dimenticato. Il brano esprime la speranza che, alla fine, riusciremo a restituire almeno un po’ di ciò che ci è stato dato. Un mix di emozioni contrastanti, dove un sorriso e una lacrima si intrecciano, rappresentando l’essenza di una realtà che va vissuta con consapevolezza e apertura.

«“Contemporaneamente” si inserisce in un percorso avviato nel 2022 con il singolo “Prima Vera”, un progetto che fonde musica pop ed elettronica con riflessioni personali», racconta l’autore. «Il brano si rivolge a chi non ha paura di vivere pienamente le proprie emozioni, fino a farle diventare condivise da qualcun altro. È anche un invito a chi, a volte, si sente diverso, senza sapere davvero il motivo. Un viaggio emotivo che celebra la bellezza di essere autentici e di vivere senza paura».

“Bluette” Valentina Indelicato

Il brano della cantante catanese, classe 2000, racconta il momento di presa di coscienza in cui tutto, appena dopo un sofferto e rumoroso caos, appare nel suo nuovo “punto zero” sospeso tra l’essere e il divenire. In un crescendo di sonorità e consapevolezza, “Bluette” è la forza di accettare e accettarsi, un ruvido inizio di una personale e rinnovata cognizione interiore di cui non si conoscono ancora le istruzioni d’uso ma per cui vale la pena andare avanti.

«L’incomunicabile quiete dopo una tempesta, la freddezza di un tempo sospeso tra passato e presente, l’apnea del ‘punto zero’ e il batticuore appena dopo una presa di coscienza: tutto questo, per me, è Bluette», spiega l’artista.

“Pacchio” L’Elfo

Il rapper catanese torna a fare rumore e lo fa nel modo che gli è più naturale: senza censure, senza filtri e con la solita attitudine provocatoria che lo ha reso una delle voci più riconoscibili della scena urban italiana. Il brano è un delirio sonoro e lirico, un viaggio schizofrenico tra nonsense e verità scomode, in cui il “pacchio” diventa simbolo, tormentone e diagnosi di una società ossessionata dal sesso, dall’apparenza e dall’eccesso. È un pezzo volutamente sopra le righe, che non chiede il permesso e non cerca approvazione: “Pacchio” è l’Elfo al 100%, tra autoironia, eccessi e genialità sporcata dalla strada.

“Alabastro” Greta Greza

Greta Greza, nata a Ragusa, classe ’88, si avvicina all’Hip Hop intorno al 2004 tramite la danza. Tra il 2012 ed il 2015 partecipa a diverse edizioni del Tecniche Perfette Sicilia, grazie a cui riesce a guadagnarsi il rispetto nel mondo del freestyle. Parteciperà in seguito alla terza edizione di Mtv Spit nel 2013 e successivamente nel 2016 gareggerà come semifinalista al talent Genova per voi. Nel 2020 viene selezionata da Believe Music come artista per l’iniziativa “Curiamoci di musica” con conseguente distribuzione del suo primo album ufficiale “Certe Cose”.

“Fiamma” Cristina Bringheli

La ventenne cantante messinese presenta un brano che esplora il tema dell’empatia, raccontando l’incontro con una persona che cambia radicalmente la visione del mondo e delle relazioni, portando conforto e calore. “Fiamma” è un inno all’affetto e alla comprensione reciproca, che trasforma la vita e il modo di sentirsi. «L’affetto e la comprensione reciproca possono davvero trasformare il nostro modo di vivere e di sentirci», commenta la giovane cantante a proposito del brano.

Cristina Bringheli ha iniziato a suonare e cantare fin da piccola, partecipando a concorsi come il Tour Music Fest e il Cantagiro, raggiungendo finali importanti. Ha studiato con vari maestri e ha partecipato a eventi come Casa Sanremo. Il suo primo singolo “Pagine” ha riscosso successo su Spotify, seguito da “Scacchi”.

“Morning Glory” Escape to the Roof

Uomo primitivo e uomo civile, istinto e coscienza, luce e ombra: attorno a questa dicotomia si forma “Morning Glory”, il secondo singolo degli Escape to the Roof, rockband siciliana formata da G.C. Wells (voci, synth e chitarre), leader della band, formata da Jann Ritzkopf VII (sound design and synth); Zikiki Jim al basso; Luis Canemorto alla batteria, Joe Stugots alle chitarre. Il brano è accompagnato dal videoclip, prodotto da SaganaS e dispegnato e animato da Maria Cangemi.

«L’Ombra, la figura proiettata sulla parete, che insegue l’individuo anche quando si allontana, è uguale nella forma ma opposta nei movimenti e direzione», spiega il leader della band. «L’Ombra è qualcosa che esiste solo in presenza della luce, poiché un corpo immerso nel buio non ha parti oscure, non ha Ombra. Luce e Ombra sono quindi considerati come metafore degli aspetti della natura istintiva dell’uomo che non vengono vissute e si uniscono a formare nell’inconscio una personalità parziale autonoma».

«L’uomo civile tende a dimenticare la sua faccia oscura, convinto che essa appartenga ad uno stadio infantile, passato. Ma nonostante la sua dimensione sociale, civile, nel nostro intimo siamo tutti dei primitivi. C’è una parte nell’uomo che non gli permette realmente di rinunciare alle sue origini e un’altra che, invece, gli conferisce la sensazione di aver superato da tempo una simile fase. Quest’altra parte è la coscienza che, formatasi e distaccata da quello stato primitivo, selvaggio, incosciente, rende quest’ultimo oggetto, altro da sé, degno di critica e disprezzo».

“Salendo in superficie” Unnaddarè

È tratto dall’album “Crivu”, parola che in siciliano indica il setaccio con cui si separa la farina dagli scarti non filtrati dal mulino, ed è il quarto lavoro degli Unnaddarè, band siciliana con base a Roma. Il titolo è un vero e proprio manifesto per quest’album che, come il crivu, filtra l’essenziale e lascia il superfluo. È l’idea di musica minimale che nasce nel profondo sud dell’Europa, il cui auspicio è quello di far rivivere l’anima della tradizione del Mediterraneo e dell’accoglienza, della pace e della sua vivace miscela di culture, colori e suoni.

Il disco contiene dieci tracce dal suono acustico e “diretto”, una novità per il gruppo, che nei lavori precedenti ha sempre voluto mischiare suoni elettronici digitali con suoni acustici e strumenti tradizionali dell’area mediterranea. Si tratta di brani, che si muovono tra la canzone d’autore e e la world music, già pubblicati in precedenti album, ma riarrangiati e risuonati in acustico.

“Chi t’ha diri” Malarazza 100% Terrone

Il nuovo brano dei Malarazza 100% Terrone affronta il tema della “fuga dei cervelli dalla Sicilia”, e in generale dell’emigrazione di chi cerca altrove una vita migliore. Scritto da Francesco Riggio e con la musica di Piero Sciacchitano, il nuovo lavoro dell’ormai rinomata band folk rock-progressive racconta – dal punto di vista di un bambino – la triste realtà di un paese che si svuota lentamente. La parola ricorrente del testo è muro, quale simbolo di un confine invisibile tra chi resta e chi parte, tra chi si adatta e chi è costretto a scappare. Le mura di casa sono troppo strette per contenere sogni e speranze, e lentamente il paese, e poi la città, si svuotano, lasciando spazio solo a ricordi, saluti ed addii. Il bambino protagonista osserva impotente, senza poter fare nulla, una realtà che gli sfugge dalle mani.

«La scelta obbligata di doversi allontanare dalla propria terra di origine per potersi creare un futuro migliore – raccontano i componenti della band – è una scelta dolorosa che accomuna tanti. Abbiamo voluto farci portavoce delle storie e dei sentimenti di tanti, denunciando al contempo una società che, ancora oggi, non si occupa abbastanza di valorizzare i nostri talenti e di pensare al futuro delle nuove generazioni».

“Inatteso imprevisto” Flora Faja

“Inatteso Imprevisto” è un video musicale che fonde musica, testo e simbolismo visivo, interpretato e arrangiato dall’artista e cantante Flora Faja con la musica di Valerio Buscetta e il testo di Fabio Lo Verde insieme alla formazione composta da: Fabio Lo Verde (Rhodes), Nicolò Buffa (Chitarra), Marcello Cinà (Sax), Valerio Buscetta (Contrabbasso) e Piero Venturella (Batteria).

La storia raccontata nel video, realizzato e diretto da Faja, è una libera interpretazione del testo. Un labirinto che si snoda tra simbolismi mitologici e un muoversi nello spazio, con i due protagonisti, senza confini di tempo definiti. La presentazione del video sarà seguita da una performance dal vivo che offrirà al pubblico un’anteprima di alcuni brani inediti del progetto “New era”, un check-up dell’anima a suon di musica. Per la scelta dei protagonisti, nel caso specifico, la scelta è ricaduta su due giovani protagonisti, Suan e Danilo. Nelle immagini si vedono delle sinergie tra il mondo reale e simbolismi come la vasca piena di ghiaccio che rappresenta la sessualità e sensualità e il tormento del desiderio. Le comparse sono una invenzione, rappresentano la fantasia della figura femminile, non esistono in quella stanza, lei con il suo sguardo si insinua a vortice tra i soggetti come a cercare sé stessa e la parte maschile da cui è attratta. 

Ascolta la playlist su Spotify

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